Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Ecco la mail che ho ricevuto ieri, in risposta alle mie considerazioni. Io mi sono sbellicata. Cosi' spero anche voi. Per la traduzione potete usufruirne gratis presso www.freetranslation.com La pubblico dietro il grazioso consenso del suo autore: >>See, you Americans write lyrics on shooting your girlfriends; >>we Italians write about the 5 days of sadness Hey! We don't always write songs about shooting our girlfriends! Occasionally we will find reason to stab or drown them. The positive side to this is that a proper American gentleman is bound by duty and tradition to compose a song about the experience, which contributes to our culture and heritage. I told my boss today about us "damn Americans with our guns and Walmarts" and he told me that he had noticed previously that one cannot buy ammunition after midnight at Walmart. I was startled by this restriction in our "free" country, so I started a song about it: ....... I needed to shoot my woman through the heart, I was out of ammo, so off I went to Wal-Mart, That mean girl didn't do me right, But damn! It was way past mid-niiiiight.... ....... That's all I have so far. I hear it as a waltz. (I cannot comment here about the 5 days of sadness, some subjects are far too delicate for us Americans.) ... Things are indeed going well and I'm excited. Your conducting is excellent. I look forward to tomorrow. Uh oh, better go, gotta drop by Walmart on the way home! Ciao, arrivederci, au revoir, - Alvito
Continuo a vedere dalla mia finestra, mentre faccio colazione in camera (col mug di caffe' e un buon libro aperto davanti, ma col naso all'insu'), bellissimi cardinals rosso fuoco, e blue jays in un ovvio blu intenso. Farfalle enormi anche, e multicolori. Gente che passa col cane la mattina presto, e mi saluta con la mano. Scoiattoli.
Prendo questi momenti di serenita' come un dono della vita. Il lavoro intanto prosegue di buona lena (anche se non ci vediamo, io pratico tutti i giorni e trovo nuove soluzioni, mentre Allen bonta' sua lavora la notte per il mio progetto, anche dopo tutti gli altri lavori della giornata).
E' domenica, ma come al solito io e Betsy siamo in piedi dalle 8.
Oggi torno in studio da Allen, siamo proprio alle battute finali... Un po' di batticuore ce l'ho...
Ho gia' telefonato a Seva, che masterizzera' il mio disco e che pare sia un fenomeno, con tanto di Grammy Award.
Nel frattempo ho frequentato di piu' il quartiere, e come e' ovvio qui appena sanno chi sono mi fanno cantare (perche' gia' lo sanno, mi hanno gia' sentita, o hanno sentito parlare di me), e giu' applausi e felicita', come ieri alla bellissima libreria Carpe Librum, che ha una clientela di appassionati veramente spettacolare.
Di fronte a casa mia c'e' un centro di reflessologia plantare, cosi' nella mia vita da star vado anche a farmi i massaggi due volte a settimana.
Prima o poi entro da All About Nails e mi faccio fare un po' di manicure. Molto presto faro' un salto anche al Tanning Salon: non mi sopporto piu', cosi' viso pallido in terra Cherokee...
Resta solo Impressions.
Stasera abbiamo fatto un lavoro assolutamente superlativo Allen ed io. Altri due brani a mio avviso bellissimi, tanto che oramai c'e' l'imbarazzo della scelta.
Allen ha voluto che lo dirigessi come se fossi stata un direttore d'orchestra per i livelli delle varie voci strumentali. Allora immaginate la scena.
E' stato fantastico, in effetti lui riesce a capirmi su tutto quello che voglio, anche se io gli chiedo delle sottigliezze incredibili di suono, di timbro, di volume, di insieme... Forse sono un poco rompipalle. Ma e' il risultato che conta, e il risultato ne vale veramente la pena. E poi abbiamo un feeling della madonna, quindi quasi quasi vorrei che questo missaggio non finisse mai.
Dopo lo so che avro' la solita crisi della fine delle tournee: quell'atroce senso di vuoto che ti prende allo stomaco quando finisci un bello spettacolo, e non sai quando e se lo riprenderai mai...
E lui instancabile (oddio per la verita' stasera aveva gli occhi distrutti, mi sembra), mi dice you are the boss e lascia a me tutte le decisioni, e ritorna su una stessa battuta mille volte, fino a che io non sono pienamente soddisfatta.
Ma vi pare che potevo essere cosi' fortunata? Ma dove lo trovo un altro cosi'? Non solo e' super gentile, e' pure un genio. I'm not kidding. I mean it.
Lui quando ha tempo va a gustarsi sul mio blog il racconto delle nostre avventure. Si fa tradurre automaticamente quello che scrivo su un sito che poi appena ho l'indirizzo vi passo il link (qualcosa come freetranslation.com): il risultato (me lo ha fatto vedere oggi) e' assolutamente esilarante, da non perdere.
Mi ricorda la canzone di Elio e le Storie Tese che canta James Taylor in finto inglese. Ad Allen l'ho detto. Lui, tanto per ridere un po', mi ha fatto sentire un poco di musicaccia locale, country buffo, per cosi' dire. Una canzone, anzi ben due, che parlava di uno che sparava allegramente alla sua donna, e la ammazzava. Ok, ho detto io, comincio a capire qualcosa di questo dannato fottuto paese. Elio parla dei cinque giorni di tristezza, se ben ricordate, cioe' di quanto sia causa di profonda tristezza non poter fare l'amore per via delle mestruazioni (e molte altre immagini pittoresche)...
Qui d'altra parte i fucili si comprano ovunque, anche al supermercato, tipo Wal Mart.
E non si puo' parlare delle mestruazioni senza che ti guardino male.
Anche da noi i tampax si comprano al supermercato. Solo che nel reparto accanto non ti vendono le pallottole per sparare al partner.
Oh!
La session con Jerry Coker è stata superlativa, che ve lo dico a fà. Lui ha delle risonanze coltraniane con cui io sono tanto in sintonia, e ogni sua frase è così... BELLA!
Poi oggi abbiamo registrato un'altra versione, assolutamente fantastica, del pezzo di Mark. Infine, una piccola chicca francese anche su Someday my prince will come, ed ecco che ad ogni brano finito ci guardiamo Allen ed io e diciamo in coro: è questo, il brano più bello del disco.
This damn shit is sounding fucking good! Ecco l'espressione che ormai è divenuta di rito.
Io e Allen lavoriamo come diavoli, con grande feeling artistico ed umano. Allen è un musicista, e nel lavoro di studio si sente bene la differenza! Scambio con lui opinioni in continuazione, e il suo apporto è davvero creativo, intelligente, sensibile.
Direi anzi che lui è parte integrante del successo del progetto e degli arrangiamenti, e sono entusiasta di come riesce a capirmi profondamente ogni volta, andando a cercare esattamente la sfumatura di missaggio che desidero...
Poi che c'entra, ci si diverte anche un mondo, e fra una battuta e l'altra mi insegna lo slang più depravato.
No, ragazzi, accontentatevi delle poche frasi già scritte in queste pagine! Se continuo così, America On Line, che è il server attraverso cui passo obbligatoriamente, e Blogger stesso, mi censurano...
Però è vero, I'm feelin' fuckin' good!
Ovverosia felice come un insetto, che da queste parti pare che stiano particolarmente bene.
Oggi finita una prima parte di lavoro in studio con Allen siamo usciti e nel prato davanti casa c'era un cane delle praterie, in piedi che fiutava l'aria del meriggio. Non so se lo vedete, magari poi quando ho tempo posto un ingrandimento.
Dopodiché siamo andati a mangiare messicano (tacos con la salsa piccante e chile relleno per me, una bontà), e infine di corsa al teatro del campus per sentire Donald Brown che suonava suoi arrangiamenti e composizioni con Stefon Harris al vibrafono e John Clayton al contrabbasso, più la Knoxville Jazz Orchestra in cui suonavano stasera proprio tutti, quindi anche Tom Johnson, Keith Brown, Rusty Holloway e Mark Boling, insomma tutti i mei musicisti.
Una festa, è stata. Registravano il live della serata, e ci sono state standing ovations in quantità maestose.
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Rusty Holloway e John Clayton hanno fatto un paio di duetti di contrabbassi molto gustosi, Donald Brown un piano solo finale dedicato alle vittime di Katrina: un meraviglioso Smile lentissimo e quasi al buio, perché lui suona di preferenza così, e nel buio si vede solo il suo bianchissimo sorriso, perso sullo sfondo nero del suo corpo, del pianoforte, e della notte in sala.
Quanto sono fortunata... Poter non solo assistere ma anche partecipare a tutto questo jazz vero, il groove quello più autentico e black, con il corpo che tira indietro sulla nota e poi rimbalza avanti, una danza incredibile, specialmente Stefon Harris che è divino, Donald ovviamente, e John Clayton che suona talmente indietro che suona ieri per domani.
Anche Stefon è così, sembra che abbia le mallets di gomma, rimbalzano talmente alte sul vibrafono che ti chiedi com'è possibile che abbia 'sto timing della madonna. Allora guardi meglio, e vedi bene che lui le note le batte in ritardo, e invece arrivano prima.
Misteri dello swing.
Alla fine sono andata sul palco a salutare tutti, ed è stato tutto un abbraccio caloroso dall'inizio alla fine. Praticamente nessuno sapeva che ero già in città (questa settimana mi sono chiusa in casa in meditazione e pratica di strumento, per le registrazioni), e tutti mi hanno invitata ad andare a suonare con loro nelle prossime sere coi loro gruppi.
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