Un maestro non è mai stato allievo, e un allievo non sarà mai un maestro. Sai perchéà Il maestro guarda, per questo non ha bisogno di studiare. L'allievo studia, per questo non guarda.
FABRIZIA BARRESI – SIENAJAZZ 2004/2005 CORSO DI CANTO E TECNICHE IMPROVVISATIVE
COME (MINIMO) STUDIARE UN BRANO
Un brano del repertorio jazz, standard o meno, deve essere studiato in ogni suo aspetto strutturale, ritmico, melodico e armonico. Eccovi dunque un elenco di argomenti di studio il più possibile esauriente:
1. Tonalità (key): guardare le alterazioni in chiave, i primi e gli ultimi accordi, lo svolgimento della melodia… Memorizzare le alterazioni di base
2. Forma (form): fare un rapido calcolo delle misure (bars) e di come sono raggruppate, per esempio in gruppi di 4, 8, 12 o 16… Definire la forma con lettere per ogni sezione (AABA, ABAB, ABCD…)
3. Tempo/velocità e ritmo. Solfeggio ritmico del brano e individuazione degli eventuali segni di espressione o dinamica
4. Melodia del tema (head, a volte a seconda se sia la prima o l’ultima esposizione del tema, head-in e head-out)
5. Armonia: studio del ritmo armonico e della root line - a memoria
6. Analisi melodica del tema - a memoria
7. Analisi armonica, sviluppo degli arpeggi degli accordi e memorizzazione delle guide tone lines (3/7, 5/9…)
8. Memorizzazione delle scale di riferimento (relazione scala/accordo) e inizio dello studio dell’improvvisazione sul “giro”: studio sugli accordi in “stop motion”, concatenazione lenta delle cadenze e dei turnarounds, concatenazione dei punti più complessi
9. Scelta della tonalità per l’esecuzione, fermo restando che il brano DEVE ESSERE STUDIATO PRIMA IN TONALITA’ ORIGINALE, E COMUNQUE ANCORA MEGLIO SE IN 12 TONALITA’…
10. Studio delle parole (lyrics) del testo – a memoria, e TRADUZIONE accurata. Recitazione “teatrale” del testo e ricerca dei punti focali, degli accenti, di una o più chiavi interpretative; scelta del fraseggio drammatico (in caso di assenza di parole: scelta dei punti da accentare nella melodia)
11. Ascolto di varie versioni, quante più possibile, cantate E strumentali. Approfondimento storico del periodo in cui è stato scritto il brano, e ricerca sull’autore, sul compositore, sullo spettacolo o disco da cui è tratto, ecc…
12. Ricerca e scelta del SUONO per l’esecuzione, esattamente come uno strumentista sceglie lo strumento con cui vuole eseguire un brano (pianoforte o tastiere, sax soprano o tenore, contrabbasso pizzicato o con l’arco, o basso elettrico, tromba o flicorno, batteria o percussioni…). Questo vale a maggior ragione per eseguire un tema scat, o nell’improvvisazione.
13. Ricerca e scelta delle DINAMICHE e del FRASEGGIO
14. Eventuale studio del brano con l’aiuto delle basi Aebersold, soprattutto per quanto riguarda l’improvvisazione sul giro; uso degli “Aebersold” con l’esclusione di un canale, in modo da fare pratica anche solo con basso e batteria
15. Arrangiamento: INTRODUZIONE O INIZIO DEL BRANO, SVOLGIMENTO DEL TEMA, ORDINE DEI SOLI, RIPRESA DEL TEMA E FINALE. Questi 5 aspetti devono essere chiari nella vostra mente PRIMA di eseguire il brano con altri musicisti, in modo da poterli proporre al gruppo all’inizio della session. Meglio se avrete SCRITTO in modo chiaro ciò che desiderate eseguire.