mercoledì, agosto 25, 2004

Registro!

Sabato e domenica registro il mio disco.

Sto arrangiando e facendo prove tutti i giorni. Sto anche continuando a studiare pianoforte, perché Jerry ha davvero deciso che devo eseguire tutto il programma del primo semestre universitario in 5 settimane, e il bello è che ce la sto pure facendo. Da qui alla mia partenza, il 21 settembre, ho 4 concerti miei e un paio di partecipazioni ufficiali ed importanti.

Mi sto anche continuando a divertire molto, anche se c'è aria di fine vacanza, alcuni vanno via (Jennifer ha fatto stasera il suo brindisi d'addio), ma insomma altri ritornano (Alfredo dall'Italia torna dopodomani) e annoiarsi è difficile. Nicola (il chimico pianista) ed io ormai siamo inseparabili: spese notturne al supermercato e razzie diurne al West Town Mall, sport serali al parco, cene speciali ma quotidiane con cibi etnici e colorati... Il Rhodes che Tom aveva prestato a Jennifer da oggi è a casa di Nicola, quindi è ovvio che le feste seguiranno l'ubicazione del pianoforte, e che stasera abbiamo festeggiato con un pò di standards. Anche perché della serie viva la sincronia io e il mio amico Nic siamo anche vicini di casa!

Qui da Betsy ho un bel pianoforte a coda, e il verde tutto intorno. Mi alleno due ore al giorno, un'ora al mattino a casa prima di iniziare a studiare, e un'ora la sera nel Cherokee Park di Sequoia Hills, davanti al fiume e sotto gli alberi del verde Tennessee. Per finire faccio un pò di armonici, e così ieri mi sono ritrovata a cantare l'Om insieme alle locuste e ai treni che passavano in lontananza. L'universo intero era in Do, e teneva un bel pedale. Allora mi sono messa a cantare un Raga indiano, e ho improvvisato sul crepuscolo, mentre Nic finiva il suo stretching, e il mondo spariva nella foschia, immergendo i suoi contorni nel blu indistinto della notte. Non c'è una pace più grande.

mercoledì, agosto 18, 2004

Coscienza pulita

La cena di Ferragosto è stata ovviamente magnifica, con un'abbondanza ed una varietà di cibi e bevande degna di un vero e proprio banchetto. Abbiamo usato i tavoli e le panche che ci sono nel parco degli appartamenti studenteschi, e così dopo un pò eravamo il doppio dei partecipanti previsti, perché pian piano tutti i nostri amici che abitano nei dintorni si aggregavano al gruppo di base. Abbiamo così scoperto che anche William Boyd, il sassofonista, abita lì. Insomma fra un primo di linguine ad ogni sorta di frutti di mare preparato a regola d'arte da Nicola, una delle mie megainsalate stile piatto unico con dentro tutto dal seme alla foglia passando anche per la radice, formaggi francesi e baguettes, vini italiani ed australiani, stuzzichini d'ogni tipo e olive a volontà, eccoci seduti intorno al lunghissimo tavolo. Unico particolare per me scioccante: le bottiglie di vino anche a tavola devono essere tenute nascoste dentro sacchetti di carta marrone, peraltro tipici.

Ora, riuscite a immaginare il nostro Grechetto di Assisi - una poesia - incartato e versato malamente da un cartoncino insulso? Addìo bei tempi in cui per mostrare il proprio apprezzamento si andava a leggere l'etichetta, commentando la cantina e l'annata, inclinando lievemente la bottiglia verso la luce, allontanando un pò il viso per leggere meglio... A metà serata, per disperazione, i 5 litri di vino australiano sono finiti in una tanica di plastica con su la scritta "spring water": mascherato così da limonata o da tè freddo, secondo me non sembrava più nemmeno vino vero, a mandarlo giù. E mi tornava in mente il senso della Comunione, col vino condiviso, e Gesù che fa i miracoli e trasforma l'acqua... Strano modo che han qui di tenere la coscienza pulita nascosta dentro i sacchetti del pane.


Avevamo con noi tutti gli strumenti e gli amplificatori, ma solo Tom a un certo punto ha imboccato il suo sopranino ed ha suonato a cappella una magica In a sentimental mood. La notte, finalmente fresca e stellata, ci abbracciava tutti teneramente. E così ce ne siamo rimasti seduti o distesi in tondo nell'erba fino alle 3 e mezza del mattino, a parlar di musica, a cercare strade, a ridere di gusto, e chissà quant'altro.


domenica, agosto 15, 2004

Ferragosto Americano

Oggi Nicola ed io siamo andati a fare la spesa perché domani organizziamo una cena italiana coi francesi, più Jennifer e Tom. Io prima di entrare l'ho avvisato: carrelli separati, mi raccomando. Quando faccio shopping non voglio nessuno che metta bocca in quello che compro.

Ma si vedeva da subito che saremmo andati d'accordo, da quando abbiam cominciato il giro dall'inizio (sennò poi ti perdi qualche viale, suggerisce Nic), e poi dal fatto che ci lasciavamo con rispetto e riservatezza all'inizio dei rispettivi scaffali per ritrovarci in fondo dalla parte opposta, puntualissimi e con grandi sorrisi di soddisfazione.

Da Wal Mart, prima delle derrate alimentari, ci siamo fermati nel reparto sportivo e ci siamo comprati i pesi per allenarci. Roba da matti, tutto fuorché quelli dovevamo acquistare! Ma noi, complici perfetti, di certo eravamo proprio felici dei nostri acquisti smontabili (questi pesi si possono comporre e ciò per chi si allena è una libidine).

Poi abbiamo fatto una serie di tappe nelle botteghe nascoste che conosce lui che è qui da gennaio. Abbiamo preso la frutta vera che profumava e l'insalata che sapeva di terra. I pomodori, il melone, la cipolla rossa, le mele verdi... Abbiamo assaggiato le olive di 6 tipi diversi da Holy Land che ha solo cibo etnico di importazione, ma detto così non rende l'idea, quindi metteteci almeno che lì ci si saluta in arabo, e che le olive si tiran su dalle giare gocciolanti con un "universal" mestolo. Inebriata dai profumi di spezie e dal cedro che condiva le olive, ho perfino preso piacere a stare poi dal pescivendolo, io che sono rigorosamente vegetariana da una vita, e svengo alla vista delle chele e soprattutto degli occhi allineati in lieve declivio nelle vetrine. I gamberi si comprano ovviamente alla libbra, ma - mi spiega Nic - a seconda della grandezza dell'articolo nell'etichetta ti mettono su vedi anche il numero medio di shrimps che stanno nel pound, così ti regoli. Beh dài qualcosa di un pò finto e calcolato ci doveva pur essere, no?

La macchina era carica di ogni ben di Dio, ed emanava vieppiù giustamente effluvi divini. Dal vinaio Ashes (ci ha il sito web!!!) che da fuori sembra una via di mezzo fra un locale per soli uomini e un'agenzia funebre per via delle tende grigie a mezza vetrina, abbiam comprato del Grechetto di Assisi ma lo abbiamo dovuto tenere nascosto perché qui se vai in giro con le bottiglie in vista sei fuorilegge. Quando abbiamo scaricato la macchina e riempito il frigo, beh anche nel silenzio dei nostri gesti si sentiva una forte soddisfazione.

Ho così affrontato la giornata con gioia e buona lena, ho studiato e mi sono pure fatta un pò di pesi, e stretching. Credo che anche per questo stasera quando ho cantato ho lasciato tutti a bocca aperta. "Man, you did a great job!". E lo so! E' da ieri che si pregusta tutti insieme non tanto la grande abbuffata di domani, quanto la delicata e solenne preparazione del pasto e la conseguente condivisione del cibo. Vuoi che non ne esca un Canto?

Nicola ci ha la macchinetta del caffè, e il Lavazza qualità rossa.

Mi sento un pò emigrante, ultimamente, con la differenza che ora ne vado fiera.

sabato, agosto 14, 2004

Mamma America

Mamma America si prende cura dei sui figli. Devono stare comodi, devono avere cibo premasticato, non devono né prendere freddo né prendere caldo, e non possono allontanarsi da soli.

Mamma America rompe, comme la mamma.

Neanche la mia posta mi appartiene, e se mi dissocio da America On Line addio conversazioni epistolari di questi mesi americani.

Mamma America ci ha i figli obesi, violenti, completamente dipendenti, completamente persi in questo mondo dove si dibattono fra un panino e una salsa fritta, e molto aglio per coprire tutto.

Pensiamoci, guys.
Quando l'America sarà finita noi rischiamo di cominciare.

giovedì, agosto 12, 2004

Chissà se stavolta...?

Misteri della Rete, ho scritto un post che è sparito, ed era il mio primo post in assoluto! Se funziona siam partiti davvero. Altrimenti bisogna aspettare ancora qualche giorno, il tempo che sia io che voi impariamo a dialogare qui. Un pò di pazienza! A presto, Fab.

La mia prima volta...

Ok questa che scrive sono finalmente io in persona. Bellissima giornata, piena di cose da fare come al solito, e stasera bel concerto di Donald Brown. Grazie della visita al sito, firmate il guestbook e provate a postare, ma lo so che dalla finestra del sito è ancora un casino. Spero di potervi dare istruzioni per farlo più facilmente. Per ora buonanotte, anche se per voi sono già le 8 e mezza del mattino. A presto! Fab.

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