venerdì, aprile 01, 2005

Ho sognato il saggio...

Here we go, vi scrivo mentre sono da Starbucks a tentare un Vanilla Lattey che e' la cosa piu' vicina a un cappuccino, checche' loro ne dicano. Da capire perche' il piu' piccolo formato e' Tall, figuriamoci gli altri 2 piu' grandi. Ho con me le riviste Wired e Macworld appena comprate da Kroger, per evitare i quotidiani che dicono solo cazzate e sono invasi dalla polemica su Terri Shaiavo (eh si', cosi' si pronuncia), che mi pare ormai sia titolata morta . Non e' che si capisce bene, perche' le polemiche sono ancora tantissime e a me sembra proprio l'immagine della follia americana: tenere in vita un morto, mentre si ammazzano migliaia di vivi.

Da quando sono senza computer ho un po' perso l'abitudine di viverci attaccata. Controllo mollemente la posta una volta al giorno, ho mails in arretrato da scrivere, e posto briefly e non sempre.

Ero arrivata a Knoxville col sole, ma da ieri il tempo e' uggioso e sono uggiosa anch'io.

Anyway ho sognato qualche giorno fa il saggio di Siena Jazz 2005. Non conosco miglior sistema per trovare soluzioni creative, il casino e' riuscire a sognare quello che ti serve al momento...
Invece voila', il saggio e' pronto in my mind come Georgia. Complimenti a tutti i miei allievi, l'idea e' ottima e voi siete stati bravissimi.

Poi c'e' che la sera del mio arrivo (mercoledi' 30) ho rivisto Donald Brown, Mark Boling, David Slack e un altro bunch of people, con cui ho scambiato hugs calorosi a tutto spiano, e molta buona musica. Ho spettegolato un po' con Julie di matrimoni, separazioni e altre novita' locali, anche: un po' di sane chiacchiere tra amiche non guastano mai...

La vita scorre tranquilla, ieri ho suonato il piano e cantato standards tutto il giorno. I WANT YOU TO PRACTICE EVERY DAY e' il motto che ogni musicista ha appeso sulla porta del suo studio.
Infatti, I'm practicing.
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