mercoledì, aprile 06, 2005
Forbidden City
Oggi provo a postare e mi dice che Blogger e' forbidden.
Mi sono arrivati quaggiu' in America i due sms della protezione civile che praticamente dicono di rinunciare a fare quasi tutto.
Leggo Repubblica su Internet, 350 voli cancellati. Bush e' arrivato li' da voi. Qua siamo senza.
Difficile postare in questi giorni, mi dicevo, ma pensavo ai contenuti. Invece si tratta di blocco totale.
Sono riuscita solo ora ad accedere al mio blog dal mio sito, aggirando evidentemente l'ostacolo che si era misteriosamente venuto a creare sul server. Volevo dirvi altre cose, invece mi ritrovo con tutte le strade bloccate, come a Roma.
Guardo in diretta dentro la Basilica di San Pietro, la salma del Papa immobile e tutti che si muovono e non possono fermarsi. La ripresa via web cam ha un ritmo di immagini strano, come irreale, ma in compenso si sentono i rumori dei passi e la tosse della gente come se fosse qui in casa.
Solo ai potenti e' concessa la sosta, ma non viene ripresa da questa postazione. E fuori file che nei giorni sono state annunciate di 6, di 10, di 13 ore. Anzi le file verranno chiuse, leggo, 24 ore prima della fine, perche' probabilmente ormai dal fondo nemmeno in 24 ore ce la faranno ad arrivargli ai piedi.
Leggo del blocco del traffico di venerdi' e dei maxischermi da rockstar nelle piazze. Per chissa' quale meccanismo di difesa psicologica penso compulsivamente "ma l'avro' chiuso il gas a casa a Roma?", e "chissa' se Fiorella ha innaffiato le piante?"... Cerco di immaginare la scala, gradini 88 come i tasti del pianoforte, tranquilla come al solito nel suo silenzio antico. Visualizzo il telefono, la segreteria telefonica, la porta della cucina. Mi riscuoto dicendomi "ma che mi prende...?"...
Spero proprio che lunedi' il mio arrivo a Fiumicino sia tranquillo... Visualizzo Loretta che mi aspetta in aereoporto, io col carrello e le mie due valigie, lo zainetto in spalla e l'aria serena per non avere grane perfettamente inutili con la dogana, che gia' i controlli americani mi sono bastati.
Molto meglio, grazie. L'abbraccio di Loretta e' caldo, mi sento a casa. Agogno il primo cappuccino col cornetto...
Il pomeriggio finalmente andro' a ritirare a Roma il mio I-Book, stavolta riparato gratis dalla Apple (scheda logic fuori uso per difetto di fabbrica, ma nessun dato perso). Il mio buon amico Chris mi ha annunciato via sms la guarigione del mio portatile, e almeno questo mi rinfranca.
Mi sono arrivati quaggiu' in America i due sms della protezione civile che praticamente dicono di rinunciare a fare quasi tutto.
Leggo Repubblica su Internet, 350 voli cancellati. Bush e' arrivato li' da voi. Qua siamo senza.
Difficile postare in questi giorni, mi dicevo, ma pensavo ai contenuti. Invece si tratta di blocco totale.
Sono riuscita solo ora ad accedere al mio blog dal mio sito, aggirando evidentemente l'ostacolo che si era misteriosamente venuto a creare sul server. Volevo dirvi altre cose, invece mi ritrovo con tutte le strade bloccate, come a Roma.
Guardo in diretta dentro la Basilica di San Pietro, la salma del Papa immobile e tutti che si muovono e non possono fermarsi. La ripresa via web cam ha un ritmo di immagini strano, come irreale, ma in compenso si sentono i rumori dei passi e la tosse della gente come se fosse qui in casa.
Solo ai potenti e' concessa la sosta, ma non viene ripresa da questa postazione. E fuori file che nei giorni sono state annunciate di 6, di 10, di 13 ore. Anzi le file verranno chiuse, leggo, 24 ore prima della fine, perche' probabilmente ormai dal fondo nemmeno in 24 ore ce la faranno ad arrivargli ai piedi.
Leggo del blocco del traffico di venerdi' e dei maxischermi da rockstar nelle piazze. Per chissa' quale meccanismo di difesa psicologica penso compulsivamente "ma l'avro' chiuso il gas a casa a Roma?", e "chissa' se Fiorella ha innaffiato le piante?"... Cerco di immaginare la scala, gradini 88 come i tasti del pianoforte, tranquilla come al solito nel suo silenzio antico. Visualizzo il telefono, la segreteria telefonica, la porta della cucina. Mi riscuoto dicendomi "ma che mi prende...?"...
Spero proprio che lunedi' il mio arrivo a Fiumicino sia tranquillo... Visualizzo Loretta che mi aspetta in aereoporto, io col carrello e le mie due valigie, lo zainetto in spalla e l'aria serena per non avere grane perfettamente inutili con la dogana, che gia' i controlli americani mi sono bastati.
Molto meglio, grazie. L'abbraccio di Loretta e' caldo, mi sento a casa. Agogno il primo cappuccino col cornetto...
Il pomeriggio finalmente andro' a ritirare a Roma il mio I-Book, stavolta riparato gratis dalla Apple (scheda logic fuori uso per difetto di fabbrica, ma nessun dato perso). Il mio buon amico Chris mi ha annunciato via sms la guarigione del mio portatile, e almeno questo mi rinfranca.