mercoledì, marzo 02, 2005
Volare, oh-oh
Mentre gli Stati Uniti rilanciano gli allarmi arancioni e rossi e catturano parenti di capi terroristi (dopo aver fatto scappare intere famiglie di altri capi terroristi), io sono pronta a far ben 6 voli americani. Ieri sera mi è stata predetta da un'astrologa una vita molto lunga. Meno male, non ho intenzione di lasciare questo mondo prima dei miei 95 anni, vale a dire nel 2054, quindi...
Ieri sera ci siamo riuniti per vedere insieme Sanremo, commentarlo sarcasticamente e brindare al mio nuovo frigorifero (col congelatore: è la prima volta che ne possiedo uno).
Il congelatore è stato molto apprezzato, perché tutti all'unanimità non so perché hanno pensato ai molti gelati estivi che verranno a mangiare qui. Sanremo decisamente meno, anche se per non essere troppo scontati avevamo preventivamente deciso di lodare gli abiti, a prescindere anche dalla loro bellezza o congruità. Trovare il bello delle cose, questo è il segreto della vita.
Certo che noi ci siamo divertiti molto, ma la musica era totalmente assente. E sono rimasta scioccata profondamente dalla prosopopea con cui Nicki Nicolai e Stefano di Battista hanno proposto un jazz quartet che di jazz (e di bello, e di giusto) non ha proprio niente. Follia pura. Queste cose fanno male al jazz, male alla musica. E di fronte alla semplicità di Arigliano, mite e semplice, senza jazz appellativi del cavolo, ma con una intonazione (a 82 anni) e una capacità interpretativa che la Nicolai farebbe bene a prendere ad esempio, certi personaggi risultano ancora più offensivi. Come dirvi che Sanremo è sempre più brutto? Ormai si sa, e la cosa non fa più notizia.
Di certo io in questi ed altri frangenti mi vergogno di essere italiana, e come fa il mio amico Allen che si vergogna di essere americano, prima o poi comincerò a dire che sono... canadese.
Ieri sera ci siamo riuniti per vedere insieme Sanremo, commentarlo sarcasticamente e brindare al mio nuovo frigorifero (col congelatore: è la prima volta che ne possiedo uno).
Il congelatore è stato molto apprezzato, perché tutti all'unanimità non so perché hanno pensato ai molti gelati estivi che verranno a mangiare qui. Sanremo decisamente meno, anche se per non essere troppo scontati avevamo preventivamente deciso di lodare gli abiti, a prescindere anche dalla loro bellezza o congruità. Trovare il bello delle cose, questo è il segreto della vita.
Certo che noi ci siamo divertiti molto, ma la musica era totalmente assente. E sono rimasta scioccata profondamente dalla prosopopea con cui Nicki Nicolai e Stefano di Battista hanno proposto un jazz quartet che di jazz (e di bello, e di giusto) non ha proprio niente. Follia pura. Queste cose fanno male al jazz, male alla musica. E di fronte alla semplicità di Arigliano, mite e semplice, senza jazz appellativi del cavolo, ma con una intonazione (a 82 anni) e una capacità interpretativa che la Nicolai farebbe bene a prendere ad esempio, certi personaggi risultano ancora più offensivi. Come dirvi che Sanremo è sempre più brutto? Ormai si sa, e la cosa non fa più notizia.
Di certo io in questi ed altri frangenti mi vergogno di essere italiana, e come fa il mio amico Allen che si vergogna di essere americano, prima o poi comincerò a dire che sono... canadese.