venerdì, marzo 25, 2005
SCORDATILLO FOREVER (NEL GIARDINO DI JOE)
Quanto e' importante nel canto la sinestesia?
??
I mean, nell'improvvisazione, nel canto scat?
?!?
Secondo te e' importante? I mean, quando canti io non sento solo note, altezze, ma colori, timbri... Insomma, sento che really assapori ogni nota, you taste it, it flavours...
Questa la domanda a bruciapelo della giovane donna in vacanza a Miami, che mi porge un foglio e mi chiede l'autografo saltando fuori sal pubblico mentre scendo dal palco.
Sapete com'e'... Il mio lavoro sui timbri, i colori, le armoniche e' il lavoro di una vita, che in Italia solo pochi percepiscono. Uno rimane perplesso, a sentirsi fare domande del genere: nemmeno fosse spuntato fuori improvvisamente un giornalista furbo, o un critico intelligente.
E' che qui i musicisti fanno i critici, i critici suonano da Dio, e Dio e' ovvio che conosce l'armonia a menadito e che improvvisa come un dannato, visto che nelle chiese si suona il jazz.
Insomma, stamattina come al solito col jet lag alle 5 avevo l'occhio pallato. Dopo una lunga conversazione con me stessa sono riuscita a convincermi a rimanere ancora a letto, e cosi' finalmente mi sono alzata ad un'ora possibile. Colazione luculliana, e poi passeggiata con Joe, cui spiego i problemi di didattica dei nostri luoghi, la lentezza di apprendimento che provoca probabilmente la nostra provenienza classica...
Scordatillo! Scordatillo forever. Studia solo cio' che ti serve, cio' che e' pratico, cio' che ti permette di affrontare il momento. Nel jazz non c'e' tempo di riflettere, per questo ragioniamo veloce. Numeri, pensa numeri, non accordi. Two seventh, Five Major, pensa veloce, non pensare. Gli accordi hanno nomi troppo lunghi...
...Nel giardino di Joe colgo piccole banane, le sbuccio, le assaporo. Scelgo un paio di bacche mature simili a more ma cresciute su un albero fiorito, metto il muso nella speziata erba finocchiella che sa di anice, mastico una foglia di rucola amara. Apro uno strano frutto tropicale che sembra una piccola papaya e invece sa di fragola. Mangio due pomodorini da un cespuglio, saluto il rosmarino fra i sassi e il "petrosino" nei vasi...
Dico a Joe hey ma hai proprio tutto, qui!
Risponde, girando piano la testa e inclinandola con un sorriso un po' birichino: "Na casa di musicanti nun ci manca shumenti"...
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I mean, nell'improvvisazione, nel canto scat?
?!?
Secondo te e' importante? I mean, quando canti io non sento solo note, altezze, ma colori, timbri... Insomma, sento che really assapori ogni nota, you taste it, it flavours...
Questa la domanda a bruciapelo della giovane donna in vacanza a Miami, che mi porge un foglio e mi chiede l'autografo saltando fuori sal pubblico mentre scendo dal palco.
Sapete com'e'... Il mio lavoro sui timbri, i colori, le armoniche e' il lavoro di una vita, che in Italia solo pochi percepiscono. Uno rimane perplesso, a sentirsi fare domande del genere: nemmeno fosse spuntato fuori improvvisamente un giornalista furbo, o un critico intelligente.
E' che qui i musicisti fanno i critici, i critici suonano da Dio, e Dio e' ovvio che conosce l'armonia a menadito e che improvvisa come un dannato, visto che nelle chiese si suona il jazz.
Insomma, stamattina come al solito col jet lag alle 5 avevo l'occhio pallato. Dopo una lunga conversazione con me stessa sono riuscita a convincermi a rimanere ancora a letto, e cosi' finalmente mi sono alzata ad un'ora possibile. Colazione luculliana, e poi passeggiata con Joe, cui spiego i problemi di didattica dei nostri luoghi, la lentezza di apprendimento che provoca probabilmente la nostra provenienza classica...
Scordatillo! Scordatillo forever. Studia solo cio' che ti serve, cio' che e' pratico, cio' che ti permette di affrontare il momento. Nel jazz non c'e' tempo di riflettere, per questo ragioniamo veloce. Numeri, pensa numeri, non accordi. Two seventh, Five Major, pensa veloce, non pensare. Gli accordi hanno nomi troppo lunghi...
...Nel giardino di Joe colgo piccole banane, le sbuccio, le assaporo. Scelgo un paio di bacche mature simili a more ma cresciute su un albero fiorito, metto il muso nella speziata erba finocchiella che sa di anice, mastico una foglia di rucola amara. Apro uno strano frutto tropicale che sembra una piccola papaya e invece sa di fragola. Mangio due pomodorini da un cespuglio, saluto il rosmarino fra i sassi e il "petrosino" nei vasi...
Dico a Joe hey ma hai proprio tutto, qui!
Risponde, girando piano la testa e inclinandola con un sorriso un po' birichino: "Na casa di musicanti nun ci manca shumenti"...