domenica, marzo 06, 2005

Domenica dentro e fuori

Al piano di sotto mettono i dischi di Sanremo a tutto volume.

Io sto praticando improvvisazione sui fast, in previsione del mio viaggio a Miami, e il riincontro con Ira.

Contemporaneamente, ogni volta che mi passa per la mente l'utilità di un oggetto in viaggio, lo accatasto di là su uno dei divani del salone.

Il mio occhio malato in parte progredisce, in parte no.

Sto dormendo molto, riposando, contemplando.

Non bevo più caffè, né latte. Mangio più frutta e verdura del solito, ma meno formaggi. Uova, assenti dal frigo da molte lune.

A proposito ho il frigorifero nuovo, ma ho già finito tutti i surgelati con cui l'avevo riempito, e quasi tutte le verdure.

Domenica, non molto di più. Fra una mail e l'altra, canto. Fra un pezzo e l'altro, mi faccio un tè. Senza pasticcini.

Domani mattina prima di andare a Cinecittà per l'ultima lezione della NUCT, mi laverò i capelli.
Le treccine, ricordate? E' come lavare un tappeto, salvo che sul tappeto lavato poi non ci spruzzi l'olio aromatico.
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