giovedì, dicembre 02, 2004
PERCHE’ LA GLOBALIZZAZIONE NON VINCERA’
Ok ok è vero oggi sono venuti a lavare la casa dall’esterno col getto pressurizzato: ora è bianca che più bianca non si può, e io mi sono infilata le scarpe da ginnastica (bianche anch’esse) e ci ho fatto un giro intorno camminando nel prato verde, per apprezzarne appieno la meraviglia. Ma mentre assalivano le pareti esterne con le scale e e le pompe, mi ero prontamente rifugiata nel salone col pianoforte a coda…
…Ero talmente assorta negli arrangiamenti che sto scrivendo per le prove di domani, che mi sono totalmente dimenticata di mangiare. Allora adesso che è ora di cena (le sei del pomeriggio mentre scrivo, ma posterò in differita) mi rifaccio.
Sto mangiando tortillas con guacamole e salsa piccante. Ho comprato in un’offerta speciale “buy one get one free” due confezioni di Camembert e di Brie d’importazione. Le clementine che ho sul tavolo vengono dalla Spagna e sanno di sole che è una meraviglia. Ieri pomeriggio siamo passati a sentire una pianista che suonava all’Orangerie, dove per altro mi hanno offerto la scelta tra Merlot e Cabernet. Per il concerto con la big band mi hanno chiesto di cantare brani tradizionali natalizi in italiano, e io li sto risistemando con sotto armonie jazz tipiche, cambi di tempo shfizziosi nonché parte del giro di Waltz for Debby di Bill Evans, ad accompagnare un Gloria in Excelsis Deo. Gli spartiti italiani nudi e crudi me li ha mandati il mio webmaster Lorenzo da Imola via Internet, e io poi li ho rimandati a Harold Nagge il chitarrista così intanto capisce di che si tratta. Più tardi penso che mi preparerò del riso indiano Basmathi con la salsina cinese agrodolce e le verdurine saltate in padèla con il tofu. Le olive le ho scolate io personalmente da Holy Land, dove ci si saluta rigorosamente in arabo, esclamando Inshallah. Oggi si sposava Georges, credo rumeno, con la sua donna francese; lo ha deciso ieri e mi hanno avvisata stamattina. Ieri Will Boyd, il sassofonista nero che suona con Donald, mentre improvvisava be-bop ha citato Adeste Fidelis. E per finire la lista attuale, Betsy ha confezionato dei portacandele con i fiaschi del Chianti che le ho regalato.
Non funzionerà mai. La globalizzazione, dico.
L’Uomo è ben troppo curioso, grazie a Dio, e dopo un po’ che si adegua si annoia di nuovo, e cambia, e crea.
Diteglielo, al Berlusca che vuol vincere le elezioni.
…Ero talmente assorta negli arrangiamenti che sto scrivendo per le prove di domani, che mi sono totalmente dimenticata di mangiare. Allora adesso che è ora di cena (le sei del pomeriggio mentre scrivo, ma posterò in differita) mi rifaccio.
Sto mangiando tortillas con guacamole e salsa piccante. Ho comprato in un’offerta speciale “buy one get one free” due confezioni di Camembert e di Brie d’importazione. Le clementine che ho sul tavolo vengono dalla Spagna e sanno di sole che è una meraviglia. Ieri pomeriggio siamo passati a sentire una pianista che suonava all’Orangerie, dove per altro mi hanno offerto la scelta tra Merlot e Cabernet. Per il concerto con la big band mi hanno chiesto di cantare brani tradizionali natalizi in italiano, e io li sto risistemando con sotto armonie jazz tipiche, cambi di tempo shfizziosi nonché parte del giro di Waltz for Debby di Bill Evans, ad accompagnare un Gloria in Excelsis Deo. Gli spartiti italiani nudi e crudi me li ha mandati il mio webmaster Lorenzo da Imola via Internet, e io poi li ho rimandati a Harold Nagge il chitarrista così intanto capisce di che si tratta. Più tardi penso che mi preparerò del riso indiano Basmathi con la salsina cinese agrodolce e le verdurine saltate in padèla con il tofu. Le olive le ho scolate io personalmente da Holy Land, dove ci si saluta rigorosamente in arabo, esclamando Inshallah. Oggi si sposava Georges, credo rumeno, con la sua donna francese; lo ha deciso ieri e mi hanno avvisata stamattina. Ieri Will Boyd, il sassofonista nero che suona con Donald, mentre improvvisava be-bop ha citato Adeste Fidelis. E per finire la lista attuale, Betsy ha confezionato dei portacandele con i fiaschi del Chianti che le ho regalato.
Non funzionerà mai. La globalizzazione, dico.
L’Uomo è ben troppo curioso, grazie a Dio, e dopo un po’ che si adegua si annoia di nuovo, e cambia, e crea.
Diteglielo, al Berlusca che vuol vincere le elezioni.
Comments:
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...ma insomma, cribbio!
E mai possibile che non si possa globalizzare in santa pace?
E tutti i nuovi posti di lavoro che ho creato con le mie aziende?
firmato: Il Cavaliere
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E mai possibile che non si possa globalizzare in santa pace?
E tutti i nuovi posti di lavoro che ho creato con le mie aziende?
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