domenica, dicembre 05, 2004

Melting pot

Ieri sera party per le nozze di Georges e Gaelle, dunque.

Tasso alcolico notevole e cibo in quantità pantagrueliche, foto della cerimonia e molte risate per alcuni doni, in particolare un flying pig che ci ha tenuti appassionatamente col naso per aria per alcune ore.

Per quanto io mi sia trattenuta stamattina ho un gran mal di testa e lo stomaco in disuso, più che in disordine. So che a casa mi ha riaccompagnata Tom, ma non molto di più. Sto tentando la cura del caffè, ma mi sento ancora piuttosto dizzy, come si dice da queste parti, il che rinforza la pur fumosa sensazione di aver vissuto una serata decisamente degna di Bridget Jones ( alcoolici 28, dolci 72, kg 143,7, possibili mariti 7, fidanzati 0).

Ho appena ricevuto una e-mail da Jewell e Harold, che mi invitano per mercoledì a visitare una riserva indiana qui nelle Smokey Mountains: l'altra sera parlando è venuto fuori che sia Jewell che Allen hanno ascendenze Cherokee purosangue, cosa abbastanza frequente, mi dicevano, da queste parti...

Jewell è un tipo proprio forte, e siccome ha vissuto parecchio alle Hawaii, saluta sempre con "aloha", anche via posta elettronica.

Ce ne fosse uno, qui, che non avesse origini altrove. Alla cena in mio onore sere fa c'erano artisti d'ogni dove, alcuni slovacchi e ungheresi, addirittura, e una donna irachena che molto allegramente mi ha detto "oh ma guarda mi sembra di conoscerti da sempre... di averti già vista... E' che hai i tratti somatici delle donne delle mie parti..." e poi s'è messa a piangere, perché lei ha ancora la famiglia là, e allora molti del gruppo le han detto, stringendosi intorno a lei: we didn't vote for the bastard, tanto per chiarire il fatto che mica tutti qui ci hanno la vocazione imperialista ed assassina...


Alla festa ieri cambiavamo lingua ogni tre secondi, e i più americani fra noi erano insieme confusi ed estasiati nel vederci così a nostro agio in questo switching continuo di linguaggi e pensieri. In effetti qui anche volendo come fa a venirti la voglia di imparare una lingua straniera? Ci sono migliaia di chilometri prima di poter incontrare un'altra civiltà... Solo lo spagnolo si sta facendo veramente largo, risalendo dal sud, e ormai ci sono scritte e annunci bilingue ovunque nei negozi, per le strade, nei servizi telefonici e sui prodotti.

Semmai la mia domanda rimane: ma con tutto questo movimento internazionale a stretto contatto con la realtà locale, PERCHE' DIAVOLO NON VI VIENE IN MENTE DI APRIRVI, DATO CHE VI PIACE PURE, INVECE DI RIPORTARVI SEMPRE A CIò CHE GIà CONOSCETE?!?

Questo è il vero mistero: perché la bellezza del melting pot rimanga poi allo stato virtuale dell'ennesima fiction, dell'ennesimo disneyworld?

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