domenica, novembre 07, 2004

Dove sto andando

Blog.
Diario di bordo, per definizione.
Significa che sono in viaggio. Sempre, e da sempre, anzi per quanto mi riguarda da generazioni.
Life in motion fu un nome programmatico.


Sto rivedendo alcuni film col mio lettore DVD, per nulla a caso dopo le elezioni americane.

JFK di Oliver Stone, Malcolm X di Spike Lee, Bowling a Columbine (Farenheit 9/11 l'ho visto da poco al cinema) di Michael Moore. Anche 8 Mile con Eminem, già che c'ero, di Curtis Hanson se non mi sbaglio.

Mamma mia.

Dove sto andando? Io, con la mia musica, le mie idee, ciò che comunico con la parola e ciò che vado comunicando molto al di là delle parole, col suono della mia voce e con l'impegno personale, pratico, nella vita di tutti i giorni?...

Dove stiamo andando tutti, in questo mondo di cui la Rete è simbolo, luogo anzi non-luogo o ancora luogo virtuale per eccellenza? Ricordate? quando digitiamo www stiamo già allacciando le cinture per l'iperspazio, mentre diamo al conducente (io sogno sempre il taxi di Bruce Willis ne Il Quinto Elemento di Besson...) un indirizzo situato nel World Wide Web, la Rete Grande Quanto il Mondo...

Ho comprato come ogni mese le riviste Scientific American e Wired, e come ogni mese mi appassiono nella scoperta delle nuove scoperte mondiali: nuove tecnologie, nuovi pensieri, nuove osservazioni, idee e visioni. Pensando all' Out Of Control di Kevin Kelly, sto leggendo un libro appena acquistato, Pianeta McTerra (in originale El Estilo del Mundo) di Vicente Verdù.

Colonna sonora? Mozart, Eminem e Coltrane.
Certo, anche molto altro. Però questi tre sono i miei preferiti.

Dove sto andando? Oggi che è domenica io e Chris ci siamo visti alle 10 del mattino per lavorare sul mio computer affinché io impari ad usare la mia nuova scheda audio M-Box e i programmi di registrazione, nonché la mia tastiera Midi. Fra una settimana parto per Siena, ho un concerto a Firenze il 19, e il 24 riparto per gli States.

Quando sono da sola parlo in inglese ad alta voce, con la caffettiera, la lavatrice o il rubinetto, più spesso col computer e l'i-pod. Con gli altri umani anche se non se ne accorgono mi ritrovo a tradurre istantaneamente tutto in italiano, perché il primo pensiero ormai arriva americano.

Oddìo.

Dove sto andando? Sono una cantante di jazz a cui piace l'hip hop e la musica di frontiera. Tecnologicamente parlando, sto mutando, questo si sa. Musicalmente ho radici profondissime, talmente profonde che ormai mi sono rispuntate dall'altra parte del globo.

Non ho la mia età, e anche questo si sa. Viaggio veloce col mio zaino superattrezzato, i trolley di varie misure, e ogni sorta di cavi, adattatori e cd pieni di back-ups e plug-ins.

Dove stiamo andando tutti? Il mondo è sempre più vecchio (vedi la rielezione di Bush e la permanenza nostrana del Cavaliere al potere, ma anche per esempio il fatto che ora a scegliere a chi dare sovvenzioni per il nuovo cinema italiano c'è Boncompagni...). Ma se il mondo siamo anche noi (quelli che leggono, pensano con la propria testa indipendente, vanno al cinema e ai concerti, comprano musica su cd e in Music Store, ecc...) allora il mondo è così nuovo che sembra ancora un sogno tutto da vivere, e con gioia ed entusiasmo.

La Rete è troppo libera e troppo incontrollabile, dice Chris, la Rete si modificherà.
Gli hackers esisteranno sempre, dico io.
Alberto legge anche lui Scientific American e Wired, ma anche riviste di aeronautica. Il mondo va verso il controllo, dice. La guerra è un sistema vecchio, meglio il controllo e basta, dice il potere attraverso le nuove tecnologie che sceglie.

Quattro anni in più di Bush. A me sarebbe bastato Nixon per portare i segni di una nausea costante dell'arroganza di qualunque potere imperialista, invece guarda un pò dove siamo impantanati da quarantanni a questa parte (Kennedy fu assassinato nel '63). E non è che noi siamo fuori: anzi siamo più dentro che mai, quindi c'è poco da ridere dei mali altrui.

Dove sto andando? Canto, leggo, faccio ricerca, insegno.
Ho un fondo pensione che riscuoterò fra dodici anni.
Ho accumulato un sapere immenso.
Ho molte idee di cose da fare nel presente e nel futuro, così tante che non mi basta il tempo nemmeno per pensarle tutte.

Lo so che in questo momento per molti di noi si riaffaccia il dubbio abbastanza antipatico di non poter essere presenti nel momento in cui il nuovo mondo cambierà definitivamente le leggi di quello vecchio...
...e non perché saremo troppo vecchi noi...

Dove sto andando? Per ora faccio una valigia analogica, in cui la tastiera midi è l'unica cosa che non posso infilare, perché sporge di alcuni centimetri, anche di sbieco. Mentre trascrivo liste di oggetti ed abiti, penso alle valigie virtuali per i paesi che ancora non ho visitato, i paesaggi che non ho ancora abitato.

Penso a dove andrò se qui, là, lì, si mette male.
Male-male, intendo.


Non possiedo nulla, è già qualcosa.
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