venerdì, ottobre 29, 2004
Gloria
Eh sì, è stato quel buontempone di Christian a postarmi la citazione del Piccolo Diavolo due posts fa. Allora ieri gli ho dato appuntamento via sms "sul tavolo accanto alla frutta", ovvero alla stazione metro di Anagnina: dovevamo compiere il nostro rito annuale, e cioè la nostra annuale meditazione peripatetica in un non-luogo.
Il nostro non-luogo per eccellenza è Ikea. Fuori dai gusti italiani e dalle italiane abitudini, ma anche fuori dal tempo: non ho mai visto un luogo anzi un non-luogo così fissato ancora con i sixties e i seventies.
Le lampade di Ikea, vogliamo parlarne? Quei fuchsia e quei verdi pisello si ritrovano solo nelle sedie, che sono un altro articolo da urlo, insieme ad alcune poltrone invero inquietanti, tipo con le fodere di velluto a coste larghe beige, come certi pantaloni dei (brutti) tempi che furono...
E poi ci sono i nomi delle cose, che così sradicati da qualunque etimologia conosciuta sono ancora più stranianti. L'ideale per andare a parlare delle nostre vite future fuori di qui.
Non che non avessi pensato alle fatidiche scale di casa mia (quelle antifurto, come ha sostenuto Lorenzo nell'ultimo comment): ogni volta che torno dall'Ikea sono un vero incubo! L'ultima volta con Masha e Giorgio abbiamo portato su al sesto piano alcune mensole Lack PESANTISSIME e la scrivania in legno massello Alve che ve la raccomando, anche smontata. Per non dire poi della mia luminosa idea di montare la succitata scrivania da sola, e per faticare meno poggiata sul letto. Provate a immaginare la scrivania montata a zampe in su alle una e mezza del mattino, e io col punto interrogativo sulla testa per capire con quale argano potevo ribaltare la suddetta, farla scendere dal letto senza procurarmi fratture e ferite, e spostarla nell'angolo della stanza a lei destinato... Avevo quasi deciso di dormire sul divano in salotto!!! Poi mi sono armata di coperte, le ho stese sul pavimento e insomma com'è come non è sono riuscita ad ottenere il risultato voluto, cioè più di ogni altra cosa andare a dormire.
Sciocchi.
Non ho dormito per terra.
Sulle coperte ci ho adagiato la scrivania quando l'ho fatta scivolare giù dal letto. Ribaltarla è stato lo stesso un atto rocambolesco, ma insomma ora ho un nuovo angolo studio/lavoro nella mia camera: status symbol, ci ho pure lo schedario! Lui è vuoto, praticamente, in compenso il desk laccato grigio perla è ingombro ogni due per tre. Mah.
Anyway, superando un branco di alci a dondolo ed una foresta di lampadari e addobbi natalizi, abbiamo raggiunto il bar interno e ci siamo serviti con dolci svedesi e pepsi. Ottimo inizio per la nostra conversazione.
...In realtà ieri all'Ikea io e Chris abbiamo fatto solo turismo. Ho comprato candele alla vaniglia e all'arancio, e poi all'uscita biscottini svedesi di ogni tipo, e anche dei deliziosi minimuffins con cui stamattina ho fatto colazione. Chris dal lato suo non ha resistito alle minigirelle...
I discorsi sono stati ampi e vari, dai viaggi che faremo alle case (anzi le non-case) che vorremmo avere, con le stanze a tema utilizzando tutto il trash che andavamo vedendo: imperdibile pelle di pecora, e finta coperta di similpantera leopardata, lampade Althorn da albergo a ore, ecc ecc...
La serata è finita davanti ad una rossa irlandese per me e ad una doppio malto per Chris, e molte papatine per entrambi. Non al negozio, chiaramente, bensì al pub sotto casa. Si parlava d'America, di Giappone, di Londra (Londra, città-nazione in se stessa) e d'Irlanda, di Australia e India... In cerca di musica e di immagini, commentando l'uscita del nuovo i-pod da 60 giga, che vede le foto, e del prossimo che vede i filmati, abbiamo girato il mondo delle nostre idee fino a molto tardi, o molto presto, a seconda delle visioni della vita. Dopo aver risalito i miei 88 gradini (88 come i tasti del pianoforte) mi son fatta una tisana, ho aperto la scatola dei ginger thins ma sono rimasta a lungo in meditazione davanti ai miei muri (metafora?), in cerca di un angolo vuoto.
Svuota la mente, svuota la mente! dicevo stasera a Chris come se fossi stata Morpheus...
Più che altro qui bisognerà che io svuoti un pò di pareti.
Il nostro non-luogo per eccellenza è Ikea. Fuori dai gusti italiani e dalle italiane abitudini, ma anche fuori dal tempo: non ho mai visto un luogo anzi un non-luogo così fissato ancora con i sixties e i seventies.
Le lampade di Ikea, vogliamo parlarne? Quei fuchsia e quei verdi pisello si ritrovano solo nelle sedie, che sono un altro articolo da urlo, insieme ad alcune poltrone invero inquietanti, tipo con le fodere di velluto a coste larghe beige, come certi pantaloni dei (brutti) tempi che furono...
E poi ci sono i nomi delle cose, che così sradicati da qualunque etimologia conosciuta sono ancora più stranianti. L'ideale per andare a parlare delle nostre vite future fuori di qui.
Non che non avessi pensato alle fatidiche scale di casa mia (quelle antifurto, come ha sostenuto Lorenzo nell'ultimo comment): ogni volta che torno dall'Ikea sono un vero incubo! L'ultima volta con Masha e Giorgio abbiamo portato su al sesto piano alcune mensole Lack PESANTISSIME e la scrivania in legno massello Alve che ve la raccomando, anche smontata. Per non dire poi della mia luminosa idea di montare la succitata scrivania da sola, e per faticare meno poggiata sul letto. Provate a immaginare la scrivania montata a zampe in su alle una e mezza del mattino, e io col punto interrogativo sulla testa per capire con quale argano potevo ribaltare la suddetta, farla scendere dal letto senza procurarmi fratture e ferite, e spostarla nell'angolo della stanza a lei destinato... Avevo quasi deciso di dormire sul divano in salotto!!! Poi mi sono armata di coperte, le ho stese sul pavimento e insomma com'è come non è sono riuscita ad ottenere il risultato voluto, cioè più di ogni altra cosa andare a dormire.
Sciocchi.
Non ho dormito per terra.
Sulle coperte ci ho adagiato la scrivania quando l'ho fatta scivolare giù dal letto. Ribaltarla è stato lo stesso un atto rocambolesco, ma insomma ora ho un nuovo angolo studio/lavoro nella mia camera: status symbol, ci ho pure lo schedario! Lui è vuoto, praticamente, in compenso il desk laccato grigio perla è ingombro ogni due per tre. Mah.
Anyway, superando un branco di alci a dondolo ed una foresta di lampadari e addobbi natalizi, abbiamo raggiunto il bar interno e ci siamo serviti con dolci svedesi e pepsi. Ottimo inizio per la nostra conversazione.
...In realtà ieri all'Ikea io e Chris abbiamo fatto solo turismo. Ho comprato candele alla vaniglia e all'arancio, e poi all'uscita biscottini svedesi di ogni tipo, e anche dei deliziosi minimuffins con cui stamattina ho fatto colazione. Chris dal lato suo non ha resistito alle minigirelle...
I discorsi sono stati ampi e vari, dai viaggi che faremo alle case (anzi le non-case) che vorremmo avere, con le stanze a tema utilizzando tutto il trash che andavamo vedendo: imperdibile pelle di pecora, e finta coperta di similpantera leopardata, lampade Althorn da albergo a ore, ecc ecc...
La serata è finita davanti ad una rossa irlandese per me e ad una doppio malto per Chris, e molte papatine per entrambi. Non al negozio, chiaramente, bensì al pub sotto casa. Si parlava d'America, di Giappone, di Londra (Londra, città-nazione in se stessa) e d'Irlanda, di Australia e India... In cerca di musica e di immagini, commentando l'uscita del nuovo i-pod da 60 giga, che vede le foto, e del prossimo che vede i filmati, abbiamo girato il mondo delle nostre idee fino a molto tardi, o molto presto, a seconda delle visioni della vita. Dopo aver risalito i miei 88 gradini (88 come i tasti del pianoforte) mi son fatta una tisana, ho aperto la scatola dei ginger thins ma sono rimasta a lungo in meditazione davanti ai miei muri (metafora?), in cerca di un angolo vuoto.
Svuota la mente, svuota la mente! dicevo stasera a Chris come se fossi stata Morpheus...
Più che altro qui bisognerà che io svuoti un pò di pareti.