mercoledì, settembre 01, 2004
Va tutto bene oggi?
Did you find everything ok, today?
Così mi apostrofano sorridenti alle casse dei negozi. E se ci aggiungiamo tutte le volte che appena uno fa un passo è subito una sequela di Oh fine! That's wonderful! io incomincio ad avere la nausea.
No, non ho trovato niente di ok oggi nel vostro stramaledetto supermercato, va bene?
Mi girano, va bene? Ne ho le scatole piene del vostro vivere per lavorare, senza vivere. Dell'aria condizionata a tutti i costi, che in agosto è sempre novembre. Della mancanza di marciapiedi, del vino nascosto e dei fucili in vista, ok?
Dell'andare in chiesa e del parteggiare per la guerra.
Del chiudersi in casa davanti alla tv e alle patatine, a 150 kg di massa cadauno sulla poltrona, e dodici lattine di birra in terra.
A tosare erba coi trattori, far la spesa coi carrelli a motore, bere il caffè che sa di banana, mangiare la banana che sa di menta e la menta che sa di mela. E la mela che non sa di niente.
Comprare candele e angeli in quantità, e tonnellate di libri di autoaiuto.
Non c'è niente che sia ok, guys, e smettiamola di far la fila per entrare al luna park. Come posso trovare qualcosa di ok in questo paese, se è tutto stramaledettamente finto?
A cominciare dai saluti e dai commenti sul tempo che fa.
Ah già.
In Italia se c'è brutto tempo se ne parla, e se fa caldo pure. Ma qui come volete che si parli di qualcosa che va male? Siamo la grande America, tutta in vetrina: va tutto bene, la temperatura è perfetta e sempre uguale, e i cattivi stanno fuori a guardare. Everything's ok, that's fine.
Mi manca la mia verduraia di Via dell'Oca.
Mi manca il tramonto sul Pincio.
Mi manca perfino di smadonnare perché c'è la cacca sul marciapiede, e lo sciopero dell'AMA, vedi un pò.
Torno il 22 settembre.
Così mi apostrofano sorridenti alle casse dei negozi. E se ci aggiungiamo tutte le volte che appena uno fa un passo è subito una sequela di Oh fine! That's wonderful! io incomincio ad avere la nausea.
No, non ho trovato niente di ok oggi nel vostro stramaledetto supermercato, va bene?
Mi girano, va bene? Ne ho le scatole piene del vostro vivere per lavorare, senza vivere. Dell'aria condizionata a tutti i costi, che in agosto è sempre novembre. Della mancanza di marciapiedi, del vino nascosto e dei fucili in vista, ok?
Dell'andare in chiesa e del parteggiare per la guerra.
Del chiudersi in casa davanti alla tv e alle patatine, a 150 kg di massa cadauno sulla poltrona, e dodici lattine di birra in terra.
A tosare erba coi trattori, far la spesa coi carrelli a motore, bere il caffè che sa di banana, mangiare la banana che sa di menta e la menta che sa di mela. E la mela che non sa di niente.
Comprare candele e angeli in quantità, e tonnellate di libri di autoaiuto.
Non c'è niente che sia ok, guys, e smettiamola di far la fila per entrare al luna park. Come posso trovare qualcosa di ok in questo paese, se è tutto stramaledettamente finto?
A cominciare dai saluti e dai commenti sul tempo che fa.
Ah già.
In Italia se c'è brutto tempo se ne parla, e se fa caldo pure. Ma qui come volete che si parli di qualcosa che va male? Siamo la grande America, tutta in vetrina: va tutto bene, la temperatura è perfetta e sempre uguale, e i cattivi stanno fuori a guardare. Everything's ok, that's fine.
Mi manca la mia verduraia di Via dell'Oca.
Mi manca il tramonto sul Pincio.
Mi manca perfino di smadonnare perché c'è la cacca sul marciapiede, e lo sciopero dell'AMA, vedi un pò.
Torno il 22 settembre.