lunedì, settembre 13, 2004

Manifestazione e Compimento

Andare in piazza e' relativamente facile.
ESSERE la piazza e' piu' difficile.

Come posso costruire una societa' egualitaria e pacifista, se io stesso sfrutto, appena mi e' possibile, il piu' debole e colui che si trova per qualsivoglia motivo in momentanea inferiorita'?

Come posso edificare un mondo non ferocemente globalizzato, se io stesso mi indebolisco gettando via talenti ed energia, buttandomi via come il piu' basso degli schiavi?

Se l'uguaglianza, la pace e la dignita' personale non sono in me, come potro' crearle al di fuori?

La liberta' dovrebbe prima manifestarsi nel piccolo e nel privato, altrimenti nel grande e nel pubblico sara' solo mistificazione, simulacro e simulazione.

Credo che la liberta' non ammetta vie di comodo. Essa scorre come l'acqua, e non si accumula in nessun luogo.

"Liberta' e' partecipazione" diceva il buon Gaber. "Liberta' non e' star sopra un albero", "non e' uno spazio libero"...

Sembra retorica, invece e' solo realta': non si puo' costruire nulla da un'idea che prima non si possieda, chiara e ferma, nel cuore.
Comments:
...eh, già , ma sai quante volte ho fatto la tua stessa riflessione!!!

Fortunato è chi ha idee ed obbiettivi chiari...allora noi possiamo ritenerci tali???
 
Gaber... eh già, Gaber...

Non l'ho mai conosciuto direttamente. Sono andato a qualche suo spettacolo, e ne sapevo a memoria 4 o 5.

Gaber...

Non lo conoscevo eppure, in momenti di confusione sociale come questi, ne sento la mancanza.

Forse lo idealizzo.

E' che ogni tanto sento la mancanza di uno che è stato respinto dalla destra perchè di sinistra, e respinto dalla sinistra perchè troppo avanti, troppo critico, troppo normale.

Mi manca...

Bye
Lorenzo
 
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