martedì, settembre 14, 2004
Infanzia delle Cose
Oggi la temperatura aiutava, e il cielo era tutto azzurro gia' all'alba...
Fuori era fresco, ogni sorta di insetto volante se ne andava impollinando di fiore in fiore, ed anch'io zampettavo nell'erba alta, ed ero felice .
In pace, per l'esattezza.
Come quand'ero bambina, e non mi chiedevo perche' lo ero: felice, bambina, in pace. Viaggiavo leggera nella vita, e andavo a cercare il mio amichetto Bruno, che amavo tanto.
Oggi se il cuore ci palpita al pensiero di qualcuno, subito andiamo intessendo complicate trame, ordite di oscure teorie di innamoramenti.
Invece da bambina ero innamorata e non lo sapevo, ed era bellissimo cosi': ero libera di scendere sulla spiaggia di sassi ad incontrare colui che mi incantava ogni giorno con doni di conchiglie e gusci di ricci in tonalita' digradanti di azzurri, porpora e albicocca. Eravamo entrambi liberi di scalare gli scogli, e cacciare granchi dai buchi, staccando dalla sabbia meravigliose e pulsanti stelle marine in fondo allo slancio dei nostri tuffi.
Non ci chiedevamo se fosse bene o male. Semplicemente andavamo scoprendo la vita giorno per giorno, con la semplicita' del gioco e la serieta' della ricerca.
Non c'era bisogno di chiederci cosa fosse, quella voglia sicura di condividere il tempo ed ogni nuova scoperta. Che la giornata non finisse mai! Tanto che diventava difficile per i genitori recuperarci al tramonto nei filari delle vigne, in fondo ai pollai e alle stalle, o giu' a spegnerci la sete delle nostre rincorse, abbeverandoci alla sorgente d'acqua dolce, rivelata per noi soltanto fra le pietre e la risacca.
Ricordo un tempo maturo di messi, assolato di grappoli e pesche, rigonfio di fichi pesanti e grandi muri di cactus. Ricordo bambini responsabili che parlavano del loro futuro, mentre cucivano insieme sogni indipendenti nel silenzio delle loro gioiose e tranquille solitudini intrecciate.
Ritrovo quel tempo proprio oggi, nell'odore dei prati falciati di fresco, nel fresco della brezza sottile, nel frusciare delle code di scoiattolo in fuga sui tronchi a perpendicolo. Osservo il mondo sereno quest'oggi, e sorrido rinnovata in questo paradiso primaverile, insospettabilmente sospeso appena sull'orlo del solstizio d'autunno.
Fuori era fresco, ogni sorta di insetto volante se ne andava impollinando di fiore in fiore, ed anch'io zampettavo nell'erba alta, ed ero felice .
In pace, per l'esattezza.
Come quand'ero bambina, e non mi chiedevo perche' lo ero: felice, bambina, in pace. Viaggiavo leggera nella vita, e andavo a cercare il mio amichetto Bruno, che amavo tanto.
Oggi se il cuore ci palpita al pensiero di qualcuno, subito andiamo intessendo complicate trame, ordite di oscure teorie di innamoramenti.
Invece da bambina ero innamorata e non lo sapevo, ed era bellissimo cosi': ero libera di scendere sulla spiaggia di sassi ad incontrare colui che mi incantava ogni giorno con doni di conchiglie e gusci di ricci in tonalita' digradanti di azzurri, porpora e albicocca. Eravamo entrambi liberi di scalare gli scogli, e cacciare granchi dai buchi, staccando dalla sabbia meravigliose e pulsanti stelle marine in fondo allo slancio dei nostri tuffi.
Non ci chiedevamo se fosse bene o male. Semplicemente andavamo scoprendo la vita giorno per giorno, con la semplicita' del gioco e la serieta' della ricerca.
Non c'era bisogno di chiederci cosa fosse, quella voglia sicura di condividere il tempo ed ogni nuova scoperta. Che la giornata non finisse mai! Tanto che diventava difficile per i genitori recuperarci al tramonto nei filari delle vigne, in fondo ai pollai e alle stalle, o giu' a spegnerci la sete delle nostre rincorse, abbeverandoci alla sorgente d'acqua dolce, rivelata per noi soltanto fra le pietre e la risacca.
Ricordo un tempo maturo di messi, assolato di grappoli e pesche, rigonfio di fichi pesanti e grandi muri di cactus. Ricordo bambini responsabili che parlavano del loro futuro, mentre cucivano insieme sogni indipendenti nel silenzio delle loro gioiose e tranquille solitudini intrecciate.
Ritrovo quel tempo proprio oggi, nell'odore dei prati falciati di fresco, nel fresco della brezza sottile, nel frusciare delle code di scoiattolo in fuga sui tronchi a perpendicolo. Osservo il mondo sereno quest'oggi, e sorrido rinnovata in questo paradiso primaverile, insospettabilmente sospeso appena sull'orlo del solstizio d'autunno.