domenica, agosto 15, 2004
Ferragosto Americano
Oggi Nicola ed io siamo andati a fare la spesa perché domani organizziamo una cena italiana coi francesi, più Jennifer e Tom. Io prima di entrare l'ho avvisato: carrelli separati, mi raccomando. Quando faccio shopping non voglio nessuno che metta bocca in quello che compro.
Ma si vedeva da subito che saremmo andati d'accordo, da quando abbiam cominciato il giro dall'inizio (sennò poi ti perdi qualche viale, suggerisce Nic), e poi dal fatto che ci lasciavamo con rispetto e riservatezza all'inizio dei rispettivi scaffali per ritrovarci in fondo dalla parte opposta, puntualissimi e con grandi sorrisi di soddisfazione.
Da Wal Mart, prima delle derrate alimentari, ci siamo fermati nel reparto sportivo e ci siamo comprati i pesi per allenarci. Roba da matti, tutto fuorché quelli dovevamo acquistare! Ma noi, complici perfetti, di certo eravamo proprio felici dei nostri acquisti smontabili (questi pesi si possono comporre e ciò per chi si allena è una libidine).
Poi abbiamo fatto una serie di tappe nelle botteghe nascoste che conosce lui che è qui da gennaio. Abbiamo preso la frutta vera che profumava e l'insalata che sapeva di terra. I pomodori, il melone, la cipolla rossa, le mele verdi... Abbiamo assaggiato le olive di 6 tipi diversi da Holy Land che ha solo cibo etnico di importazione, ma detto così non rende l'idea, quindi metteteci almeno che lì ci si saluta in arabo, e che le olive si tiran su dalle giare gocciolanti con un "universal" mestolo. Inebriata dai profumi di spezie e dal cedro che condiva le olive, ho perfino preso piacere a stare poi dal pescivendolo, io che sono rigorosamente vegetariana da una vita, e svengo alla vista delle chele e soprattutto degli occhi allineati in lieve declivio nelle vetrine. I gamberi si comprano ovviamente alla libbra, ma - mi spiega Nic - a seconda della grandezza dell'articolo nell'etichetta ti mettono su vedi anche il numero medio di shrimps che stanno nel pound, così ti regoli. Beh dài qualcosa di un pò finto e calcolato ci doveva pur essere, no?
La macchina era carica di ogni ben di Dio, ed emanava vieppiù giustamente effluvi divini. Dal vinaio Ashes (ci ha il sito web!!!) che da fuori sembra una via di mezzo fra un locale per soli uomini e un'agenzia funebre per via delle tende grigie a mezza vetrina, abbiam comprato del Grechetto di Assisi ma lo abbiamo dovuto tenere nascosto perché qui se vai in giro con le bottiglie in vista sei fuorilegge. Quando abbiamo scaricato la macchina e riempito il frigo, beh anche nel silenzio dei nostri gesti si sentiva una forte soddisfazione.
Ho così affrontato la giornata con gioia e buona lena, ho studiato e mi sono pure fatta un pò di pesi, e stretching. Credo che anche per questo stasera quando ho cantato ho lasciato tutti a bocca aperta. "Man, you did a great job!". E lo so! E' da ieri che si pregusta tutti insieme non tanto la grande abbuffata di domani, quanto la delicata e solenne preparazione del pasto e la conseguente condivisione del cibo. Vuoi che non ne esca un Canto?
Nicola ci ha la macchinetta del caffè, e il Lavazza qualità rossa.
Mi sento un pò emigrante, ultimamente, con la differenza che ora ne vado fiera.
Ma si vedeva da subito che saremmo andati d'accordo, da quando abbiam cominciato il giro dall'inizio (sennò poi ti perdi qualche viale, suggerisce Nic), e poi dal fatto che ci lasciavamo con rispetto e riservatezza all'inizio dei rispettivi scaffali per ritrovarci in fondo dalla parte opposta, puntualissimi e con grandi sorrisi di soddisfazione.
Da Wal Mart, prima delle derrate alimentari, ci siamo fermati nel reparto sportivo e ci siamo comprati i pesi per allenarci. Roba da matti, tutto fuorché quelli dovevamo acquistare! Ma noi, complici perfetti, di certo eravamo proprio felici dei nostri acquisti smontabili (questi pesi si possono comporre e ciò per chi si allena è una libidine).
Poi abbiamo fatto una serie di tappe nelle botteghe nascoste che conosce lui che è qui da gennaio. Abbiamo preso la frutta vera che profumava e l'insalata che sapeva di terra. I pomodori, il melone, la cipolla rossa, le mele verdi... Abbiamo assaggiato le olive di 6 tipi diversi da Holy Land che ha solo cibo etnico di importazione, ma detto così non rende l'idea, quindi metteteci almeno che lì ci si saluta in arabo, e che le olive si tiran su dalle giare gocciolanti con un "universal" mestolo. Inebriata dai profumi di spezie e dal cedro che condiva le olive, ho perfino preso piacere a stare poi dal pescivendolo, io che sono rigorosamente vegetariana da una vita, e svengo alla vista delle chele e soprattutto degli occhi allineati in lieve declivio nelle vetrine. I gamberi si comprano ovviamente alla libbra, ma - mi spiega Nic - a seconda della grandezza dell'articolo nell'etichetta ti mettono su vedi anche il numero medio di shrimps che stanno nel pound, così ti regoli. Beh dài qualcosa di un pò finto e calcolato ci doveva pur essere, no?
La macchina era carica di ogni ben di Dio, ed emanava vieppiù giustamente effluvi divini. Dal vinaio Ashes (ci ha il sito web!!!) che da fuori sembra una via di mezzo fra un locale per soli uomini e un'agenzia funebre per via delle tende grigie a mezza vetrina, abbiam comprato del Grechetto di Assisi ma lo abbiamo dovuto tenere nascosto perché qui se vai in giro con le bottiglie in vista sei fuorilegge. Quando abbiamo scaricato la macchina e riempito il frigo, beh anche nel silenzio dei nostri gesti si sentiva una forte soddisfazione.
Ho così affrontato la giornata con gioia e buona lena, ho studiato e mi sono pure fatta un pò di pesi, e stretching. Credo che anche per questo stasera quando ho cantato ho lasciato tutti a bocca aperta. "Man, you did a great job!". E lo so! E' da ieri che si pregusta tutti insieme non tanto la grande abbuffata di domani, quanto la delicata e solenne preparazione del pasto e la conseguente condivisione del cibo. Vuoi che non ne esca un Canto?
Nicola ci ha la macchinetta del caffè, e il Lavazza qualità rossa.
Mi sento un pò emigrante, ultimamente, con la differenza che ora ne vado fiera.